20 luglio 2021
La telemedicina ha fatto un balzo in avanti nel corso dell'emergenza pandemica. E i medici sono sempre più orientati all'uso di questi strumenti. Oggi gli specialisti si dichiarano propensi all’utilizzo della telemedicina con l’81% degli intervistati che vorrebbe ricorrere a tele-consulto e, più in generale, oltre 6 medici su 10 che vorrebbero utilizzare strumenti di tele-visita e tele-monitoraggio. Sono alcuni dati della ricerca realizzata dall’Osservatorio innovazione digitale in sanità della School of Management del Politecnico di Milano che ha analizzato lo scenario italiano della telemedicina.
La pandemia ha favorito l’utilizzo di piattaforme digitali di collaborazione tra medici e pazienti, con un utilizzo da parte dei pazienti italiani salito di quasi 20 punti percentuali durante l’emergenza (da 11% a 30%). Anche tra i medici specialisti la pandemia ha favorito il ricorso agli strumenti del tele-consulto (con un aumento dal 21% al 47% di utilizzo), della tele-visita, utilizzata durante l'emergenza dal 39% dei medici specialisti (rispetto al 13% che la utilizzava prima del Covid) e, infine, degli strumenti di tele-monitoraggio, che sono passati dal 13% al 28% di utilizzatori.
Tra gli italiani che utilizzano applicazioni digitali per la salute, quasi la metà (46%) ha dichiarato di sentirsi più consapevole della propria patologia e della propria salute in generale e il 42% ritiene di avere dalle app un supporto per rispettare il proprio piano di cura. Le applicazioni più utilizzate risultano essere quelle dedicate allo stile di vita, usate dal 33% degli intervistati, seguite dalle app che ricordano l’assunzione di farmaci (22%) e quelle che aiutano a tenere sotto controllo i parametri clinici (21%).
Dall’analisi dell’Osservatorio emerge inoltre un’alta propensione dei pazienti in Italia a utilizzare canali di comunicazione digitale per interfacciarsi con il proprio medico. Le applicazioni di messaggistica istantanea riscuotono il maggior successo, con la quasi totalità dei pazienti intervistati (96%) che si dichiara propenso a usarlo in futuro e con la metà del campione già avvezzo all’uso di questi strumenti di comunicazione (50%) prima dell’emergenza pandemica.
La telemedicina apre anche a nuove possibilità di gestione della pratica clinica, a partire dalla sistematizzazione di grandi quantità di dati. L’utilizzo nella pratica clinica di tecnologie digitali permette la raccolta e la gestione di Big Data, di valore scientifico e clinico, che in futuro avranno un ruolo sempre più importante anche per informare le decisioni diagnostiche e terapeutiche.